Ema, mio amato

19/08/2015

Ema, mio amato

Quanta tristezza percepisco da piccole persone che a causa della loro invidia sperano di bloccare il Pesciolinorosso. Hanno inventato che tu eri un "distributore", cioè uno spacciatore, a 16 anni.

Come se cambiasse qualcosa.

Come se il fatto che tu fossi arrivato a quel punto, cambiasse le cose.


Quanti ragazzini ho incontrato che per pagarsi i debiti di droga (chiamiamo la Marijuana col suo nome), sono diventati piccoli spacciatori.

Non sapremo mai la verità, perché chi ti era vicino negli ultimi momenti non ha avuto le palle di raccontarmi come sono andate le cose.

Allora gli infami possono inventare di tutto.

Sono pronti ad infangare il tuo nome, dimenticandosi che non ci sei più, pur di provare a fermare il Pesciolinorosso: ma un treno che corre sui binari non lo fermi con le mani.


Non ho mai affermato che tu avevi provato la droga per la prima volta, né due né tre né dieci, perché non lo sappiamo. 

Ma anche se fosse stato da sei mesi o un anno o cinque, cambierebbe qualcosa? 


No, Ema, qualsiasi strada tu avessi intrapreso, qualsiasi errore tu avessi commesso, lo hai già pagato con la tua vita. E ti amerei ancora di più. Certo sarebbe bello avere intorno a me persone che avessero il coraggio di dare informazioni e non gente piena di pregiudizi, ma il mondo è così, dobbiamo prenderne atto e non possiamo convincerli a diventare migliori, se non vogliono.


In questi giorni ho incontrato tanti giovani che mi danno speranza. Ho visto la luce nei loro occhi. Luce che invece non vedo più in molti adulti che non saranno in grado di ostacolarmi nemmeno con le più grandi falsità.

Ema, insieme salveremo sempre più giovani.


Papà Gianpietro

Tag:  essere genitorifacebook

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