Lettera aperta di un ragazzo ad Emanuele

01/07/2016

Lettera aperta di un ragazzo ad Emanuele

Lettera aperta di un ragazzo ad Emanuele:

"Emanuele aiutami sempre a distinguermi, non voglio essere un ragazzo della massa, voglio essere nella piccola parte delle persone che credono ancora in qualcosa"

Ciao Ema, stavo pensando a te in questi giorni, non ci conoscevamo, eppure, vedere le tue vecchie foto dove sorridevi mi fa uno strano effetto.
Magari qualcuno si è già dimenticato di te, ma io no, quando ho conosciuto tuo padre avevo debiti di droga, e i miei erano disperati, ora che ne sono uscito mi sembra di essere lo spettatore di una gara, sembra una gara di chi sta più male, di chi si droga di più, di chi il lunedì mattina a scuola ha qualche “serata devasto” da raccontare.
La prima volta che ho visto tua madre non riuscivo a guardarla negli occhi, mi sono immaginato quella notte più volte, ho immaginato la tua famiglia disperata che cercava tra le lacrime una spiegazione nel tuo gesto, quando la sera mi metto alla finestra della mia stanza a fumare guardo sempre il cielo, cerco sempre quel sorriso che non ho mai visto di persona, e in parte, come la tua famiglia, cerco anche io una spiegazione al tuo gesto.
Non sono mai riuscito a fare le condoglianze alla tua famiglia e non penso riuscirò mai a farle, ti chiedo scusa per questo, ma non ne so il motivo, ogni volta mi viene il magone.
Hai lasciato un vuoto immenso nelle persone che ti amavano davvero, ma un giorno ti perdoneranno tutti, un giorno i tuoi genitori e le tue sorelle ti abbracceranno, un giorno ti abbraccerò anche io, senza nessuna parola, senza nessun saluto, un semplice abbraccio che colma il vuoto di una vita.

La mattina, quando mi sveglio, penso sempre di dover vivere anche per te, penso di dover affrontare il mondo come penso avresti fatto tu, ma a volte proprio non riesco, non ne so il motivo, sarà questa generazione vuota a scoraggiarmi, sarà che non riusciamo più a goderci le piccole cose, sarà che una buona parte di noi giovani vive solo su Facebook, saranno tante cose, ma ti prego aiutami sempre a distinguermi, non voglio essere un ragazzo della massa, voglio essere nella piccola parte delle persone che credono ancora in qualcosa, voglio essere me stesso.

Avrei tante cose da dire, avrei libri da scrivere di sfoghi sulle cose che non vanno, ma non è il momento di scrivere, ne tanto meno è il momento di lasciarsi andare, è il momento di rimanere a galla nell’oceano, perché anche con la tempesta, sarai sempre il mio motivo per combattere ogni giorno.

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