Una donna nata in Libano in piena guerra, studia con costanza volontà e determinazione per diventare la migliore nella materia che ha scelto: essere una Farmacologa. Poi si sposa trasferendosi a Firenze e ha tre figli amatissimi senza smettere di perfezionarsi e fare esperienze lavorative. La sua battaglia più dura è quella contro la dipendenza da cibo, contro il perfezionismo che la divorava come una fame che non si saziava mai. Attraversando il dolore in tutte le sue fasi, Sana ha iniziato un percorso per accettarlo, combattendo la sua parte più feroce, quella che ti sottomette anima e corpo, per arrivare alla cosa che stima e apprezza di più in questo mondo: LA LIBERTÀ.
“Ero scappata dal dolore per una vita e avevo paura. Ero fatta di PAURA. Ma quando me lo sono trovato descritto davanti, il dolore non era più cattivo o buono, era parte del mio essere e la sua esistenza aveva sempre un significato, anche quando non potevo accorgermene. Ho scoperto che il dolore è la mia gamba destra che mi sorregge insieme alla sinistra, che rappresenta la felicità: entrambe servono per camminare in equilibrio. Faceva male ma una volta attraversato e superato, lasciava una persona migliore, la versione migliore di me stessa”.