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Papà Gianpietro a Radio Deejay per parlare del Pesciolinorosso
Papà Gianpietro a Radio Deejay per parlare del Pesciolinorosso
09/03/2014
Evento
Reportage
Dove
Dopo la partecipazione di Gianpietro Ghidini alla trasmissioni di Rai1 condotta da Paola Perego, alcuni autori di Radio Deejay hanno invitato il papà di Emanuele a raccontare la storia del Pesciolinorosso anche a Radio Deejay, in diretta radiofonica.
Papà Gianpietro ha raccontato la storia di Ema e di quel tragico giorno e della successiva nascita di un progetto di amore e di vita per i giovani: la Fondazione Pesciolinorosso.
La vita deve vincere sulla morte e soprattutto occorre dare sostegno e speranza ai giovani perché non basta dire “non drogarti”, ma occorre creare dei motivi per non farlo. Questo è il messaggio e l'obiettivo di vita di Gianpietro Ghidini e della Fondazione Pesciolinorosso.
Papà Gianpietro a Radio Deejay per parlare del Pesciolinorosso
L'episodio è avvenuto il 24 novembre 2013. Emanuele è andato ad una festa con dei ragazzi più grandi di lui, lui aveva 16 anni solo. Ha voluto andare alla festa con questi ragazzi che avevano 20/22 anni e gli hanno fatto provare delle cose e pare che la sua mente si sia sconvolta .. .. per “cose” si intendono droghe? Sì, si è trattato di droghe Ha provato del fumo e altre cose. C'è un'indagine dei carabinieri in corso molto importante. Ad un certo punto mentre era insieme a degli amici vicino al fiume ha deciso di lanciarsi spontaneamente, come se fosse impazzito. Infatti gli amici dicevano che sembrava fosse indemoniato e si è lanciato. E' successo alle due e mezza di notte. Dopo circa 40 minuti mi hanno chiamato e sono arrivato e avrei voluto lanciarmi, cercare di recuperarlo. Mi sono detto: o me ne vado anch'io o l'ho perso. Sicuramente è la prima cosa che viene in mente ad un padre. Perdere un figlio significa perdere qualcosa di più importante della tua vita e io in quel momento veramente mi sono visto perduto e per due giorni ho visto il baratro. Pensavo veramente di non riuscire a risalire più da questo baratro e poi una notte improvvisamente l'ho sognato. Mentre andavo nel mare e scendevo sempre più giù ad un certo punto l'ho trovato, l'ho riportato in superficie nudo e l'ho tirato fuori. Mi sono svegliato improvvisamente … erano le tre. Avevo già in testa tutto quello che dovevo fare: creare una fondazione per i giovani e dedicare la mia vita ai giovani, che è quello che sto facendo. La Fondazione Pesciolinorosso ha creato dopo pochi giorni una pagina Facebook che è andata oltre ogni aspettativa. Abbiamo 37000 fan, metà di questi sono ragazzi giovanissimi fino a vent'anni, poi ci sono gli altri e sono i genitori che ci seguono. Io ho cercato di dare ma ho ricevuto indietro molto più di quello che ho dato. Una cosa meravigliosa.
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