Seconda lettera a Dio

25/08/2016

Seconda lettera a Dio

Seconda lettera a Dio.
Dio dove sei?

Caro Dio, 
Ti scrivo nuovamente da padre a Padre, che come Te ha perduto suo figlio. Mio figlio Emanuele aveva 16 anni e mezzo, tuo figlio esattamente il doppio: 33.
Ho scoperto cos'è il dolore vero, quello che ti squarcia l'anima, ma allo stesso tempo sto imparando che la vita può 
andare avanti nonostante il dolore, se cerchiamo di amarla e di amare gli altri.
Il metodo che Tu hai scelto per farci capire che siamo sulla strada sbagliata, con il Tuo silenzio assoluto, forse arriverà un giorno ad aprirci gli occhi... ma... mi chiedo:
se è vero che spesso le sofferenze le provochiamo con i nostri comportamenti egoistici, cosa c'entrano le persone morte a causa del terremoto; cosa c'entrano i bambini...!?
Tu che puoi tutto, perché non fai morire i delinquenti anziché i bambini e le mamme?
É proprio necessario far soffrire chi non ha colpe per aprirci gli occhi?
Se fossi ateo avrei il cuore in pace e comprenderei che le cose accadono e basta. Ma siccome qualcosa dentro di me dice che sei qualche parte, ti chiedo: non è tempo che Tu ti faccia sentire? 
Quantomeno per dare una speranza a chi la sta perdendo. 
Tramite profeti e santi, ma soprattutto tramite tuo figlio Gesù ci hai mandato dei messaggi, che altri uomini hanno trasformato in regole e leggi da seguire, dimenticando spesso il messaggio di Gesù, fatto di amore e perdono, non di giudizio e punizione. 
Ci dicono cosa dobbiamo fare non perché questo sentimento nasce da noi, ma perché dobbiamo evitare l'inferno e guadagnarci il Paradiso. Ma quando l'Inferno si scatena nei confronti di persone innocenti, allora facciamo davvero fatica a capire.
Allora ti imploro, è tempo che tu ti faccia sentire, ma dovresti darci dei segni concreti che esisti, perché se continuano a morire persone innocenti, qui i dubbi sulla tua esistenza continueranno ad aumentare.
La Chiesa appare confusa, noi siamo confusi. Stiamo perdendo il senso della nostra umanità, stiamo perdendo il senso e il valore del rispetto per la vita... C'è chi si approfitta del vuoto che abbiamo dentro e della tua assenza per venderci cose che possano riempirlo. Dobbiamo diventare dipendenti da qualcosa per riempire questo vuoto. E serve il denaro; tutto si sta muovendo in funzione del vile denaro... motore dell'economia per qualcuno, in realtà sta diventando freno della nostra umanità.
Fatti sentire, non te lo dico più.. ora hai l'occasione... Dammi un forte segno, se vuoi che io racconti al mondo di te e non sia costretto a tenerti nascosto nelle mie tasche, perché se ti nomino, le mie parole intrise di amore, rischiano, agli occhi di qualcuno, di perdere il proprio valore.
In ogni caso continuerò a cercarti, nonostante il tuo silenzio. E porterò avanti il tuo messaggio d'amore anche se non dovessi mai trovarti. Continuerò a cercare di trasformare il sacrificio di Emanuele in unguento per togliere la sofferenza agli altri. Nonostante il tuo silenzio.

Papà Gianpietro

Tag:  rapporto genitori figli

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